I dati del mercato dell’ICT nel 2024

La crescita del settore ICT (Information and Communication Technologies) nel corso dell’ultimo anno è stata notevole e ha contribuito in maniera importante alla valorizzazione del Made in Italy Digitale. I sistemi ICT e le loro applicazioni sono quindi un elemento fondamentale in ottica Industria 5.0 per le PMI di diversi settori, che nel 2024 hanno contribuito a consolidare la posizione dell’Italia nel contesto della rivoluzione digitale.

Alla luce di dati così rincuoranti, sarà fondamentale il contributo della politica, specie in termini di investimenti. Una sinergia tra governo e PMI è la chiave per un ulteriore sviluppo delle applicazioni ICT e per la definitiva affermazione del digitale italiano sul mercato internazionale.

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I dati del mercato dell’ICT nel 2024

Una fotografia dettagliata della situazione dell’ICT in Italia arriva dall’ “Assintel Report 2024”. La diciottesima edizione si è tenuta a Roma e ha potuto contare sulla presenza di Adolfo Urso, Carlo Sangalli e Paola Generali, rispettivamente Ministro delle Imprese e del Made in Italy, presidente di Confcommercio e presidente di Assintel.

Il report certifica che il valore del mercato ICT in Italia ha toccato i 42,4 miliardi di euro, con un aumento stimato del +4,5% nel 2025. Queste percentuali sono figlie di un grande interesse delle PMI italiane nei confronti delle tecnologie digitali, tanto che il singolo settore ha fatto registrare questa crescita a un ritmo superiore rispetto alla media dell’economia nazionale. A fare da traino sono stati in particolare gli investimenti di imprese e pubbliche amministrazioni, che da sole costituiscono il 53% del mercato ICT Business. La crescita relativa a questo segmento è del +4,9%, per un valore pari a 22,5 miliardi di euro. Non è da sottovalutare comunque il dato inerente alle PMI, con rispettivamente:

  • +2,2% per le micro-imprese;
  • +3,1% per le piccole aziende;
  • +3,9% per le medie aziende.

Complessivamente, le aziende hanno aumentato del 27% gli investimenti in innovazione digitale, di cui i sistemi ICT sono una parte fondamentale. Il trend è confermato dallo scarso numero di imprese che al contrario li hanno diminuiti: solo il 7,2%, con il 62,2% che invece non ha prodotto cambiamenti significativi dall’anno precedente. Un altro dato che va a delineare lo scenario del settore ICT è la presenza, sempre più scarsa, di realtà completamente analogiche. Mentre l’anno precedente esse costituivano ancora l’8,5% del totale, ad oggi rappresentano un esiguo 2,9%, pari a circa 45.000 imprese.

I sistemi ICT e le PMI

Il report fa luce anche su quali siano le applicazioni ICT predilette da aziende e PMI. Da un campione di 1.000 imprese, tra pubbliche e private, è emerso che gli investimenti ICT sono stati rivolti principalmente a:

  • Miglioramento delle attività di comunicazione e marketing (3 aziende su 10).
  • Sostenibilità (17%).
  • Sviluppo dei processi produttivi (16%).
  • Gestione clienti (14%).
  • Riorganizzazione aziendale (14%).

Le aziende campione sono state inoltre interrogate su quali fossero secondo loro le esigenze dei clienti che hanno portato a questo sviluppo dell’ICT. Le risposte sono state:

  • Personalizzazione di prodotti e/o servizi (46% delle risposte).
  • Contenimento dei costi operativi (39%).
  • Integrazione e interoperabilità dei sistemi (38%).
  • Sviluppo dell’automazione ed efficientamento operativo (36%).
  • Migrazione su infrastruttura Cloud (34%).
  • Velocità ed efficienza nello sviluppo applicativo (34%).
  • Miglioramento delle pratiche di sicurezza e privacy (32%).

Come facilmente preventivabile, le nuove tecnologie stanno avendo un ruolo fondamentale in questo scenario. In cima alla lista si trovano cloud computing, AI e cybersecurity. Applicazioni ICT interessanti si hanno tuttavia anche relativamente a metaverso, realtà virtuale/aumentata, IoT, blockchain e NFT. Tra le PMI italiane, le digital agency in particolare hanno puntato sull’intelligenza artificiale generativa. Nonostante la sua giovane età, la GenAI ha infatti registrato un tasso di adozione del 21% e una previsione futura del 45%.

È inoltre interessante notare come l’adozione di un sistema ICT abbia interessato le imprese a prescindere dalla loro dimensione. Nonostante le medie aziende, ovvero con un numero di dipendenti comprese tra 50 e 250, sono più predisposte a implementare applicazioni ICT, le PMI e le micro-imprese non sono state da meno. Questo dato testimonia come la scalabilità e la versatilità delle tecnologie in questione siano qualità perfette per rispondere a esigenze professionali e budget di varia entità.

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PMI: le proiezioni per il 2025

Anche se è verosimile pensare a una sensibile crescita dell’ICT nel 2025, è necessario che le PMI italiane risolvano alcune criticità per valorizzarne definitivamente le potenzialità fin qui espresse. Un ostacolo particolarmente rilevante è quello culturale. Il 40% delle aziende coinvolte ha dichiarato di incontrare difficoltà nell’elaborazione di strategie digitali e modelli di business che tengano conto delle innovazioni dei sistemi ICT. A questa problematica si aggiunge quella relativa alle competenze digitali. Implementare un sistema ICT senza sfruttarlo a dovere sarebbe inutile e non tutte le aziende dispongono del giusto know-how, con addirittura il 39% del campione che riscontra difficoltà a trovare professionisti preparati sul mercato.

Al netto di un entusiasmo palpabile verso il mondo ICT, è dunque lecito aspettarsi un approccio più pragmatico delle PMI in futuro. Tale aspettativa, che potrebbe tradursi in un rallentamento, è da contestualizzare anche in funzione delle profonde incertezze dell’economia italiana e da una farraginosità di fondo nell’accesso ai finanziamenti. La competitività offerta dai sistemi ICT per l’Industria 5.0, lascia comunque presagire un 2025 di crescita, sulla scia dei trend positivi fin quei registrati.

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