La transizione a Smart City passa attraverso nuove strategie e tecnologie di illuminazione urbana. La pandemia ci ha aiutato a premere l’acceleratore sul passaggio a modelli di città sostenibili, inclusivi e a misura d’uomo. Abbiamo toccato con mano l’importanza della tecnologia e dell’innovazione nell’unirci anche quando non lo eravamo.
Ora anche le nostre città devono seguire questa rotta. Creare una Smart City significa creare una città che mette al centro il cittadino e il pianeta: servizio e sostenibilità. La luce è il punto di partenza. Un’illuminazione inefficiente è dannosa per le persone e per l’ambiente. Le nuove strategie di Smart Lighting puntano a rivoluzionare il concetto stesso di illuminazione pubblica.
Illuminazione urbana: quali strategie
La luce delle città, nel 2021, va cambiata. C’è ancora tanta strada da fare ed esistono ancora diversi impianti vecchi e datati. Le strategie per attuare questo cambiamento sono poche e chiare.
Innanzitutto, il passaggio al LED. Sorgente luminosa rivoluzionaria, la tecnologia LED riduce i consumi del 40% rispetto alle tradizionali lampade a scarica e ha una vita di 100.000 ore, 90.000 in più rispetto ai classici metodi di illuminazione. I LED hanno una maggiore resa cromatica, che aumenta la qualità della visione anche nelle situazioni di scarsa visibilità.
Secondo, il controllo. La possibilità di controllare i punti luce di una città rende i consumi energetici più efficienti. In questi anni stanno nascendo sempre più piattaforme pensate per poter esercitare questo controllo, che si traduce in programmazione dei lampioni, risoluzione dei guasti e flessibilità di gestione.
Terzo, l’Internet of Things. I sistemi di Smart Lighting devono sfruttare le nuove tecnologie relative alla connettività tra oggetti. I sensori introducono nuove possibilità: ad esempio, si può pensare a una strada che si accende e spegne in base al passaggio o meno di veicoli. Oppure, un attraversamento pedonale che si illumina solo quando rileva la presenza di pedoni nei paraggi.
Smart City: come la tecnologia migliora le città
Luce è vita, sicurezza, comunità, bellezza. La tecnologia è necessaria e utile per l’illuminazione urbana per diversi motivi:
- Mette in sicurezza. Gli spazi luminosi sono spazi sicuri, in cui crimini e illegalità sono scoraggiati. La luce aiuta anche pedoni, macchine, motorini e biciclette a circolare con un campo visivo più ampio, riducendo di conseguenza gli incidenti stradali.
- Aggrega. Illuminare una piazza, uno spazio comune è una missione importante per il vissuto della comunità. La luce crea spazi di dialogo e incontro, una vera e propria rete sociale per i cittadini.
- Esalta. L’illuminazione urbana oltre a un valore funzionale ne ha anche uno estetico. Progettare la luce di un punto di interesse di una città significa valorizzarlo, sia agli occhi dei residenti che a quelli dei turisti: i criteri dell’illuminazione architetturale rendono tutto ciò possibile. La percezione di vivere in un posto bello migliora la qualità della vita e la felicità delle persone.
L’introduzione di metodi di smart lighting nelle Smart City permette di avere città più sicure, unite e belle. Tutto ciò avviene anche grazie a tutti gli altri settori della città che stanno diventando smart: servizi pubblici, teleriscaldamento, pannelli solari, mobilità sostenibile, riforestazione. L’evoluzione congiunta di tutte queste dimensioni ha un impatto esponenziale sulla qualità della vita delle persone. Oggi la tecnologia che abbiamo creato ci permette di vivere meglio, dobbiamo solo tradurla in pratica.
Smart City: declinazioni smart di illuminazione urbana
Ormai sono molte le città che hanno rivoluzionato l’illuminazione pubblica passando a un modello smart.
Milano e Torino già dal 2015 hanno installato pali della luce LED, sostituendo quelli a fluorescenza. I nuovi 130 mila punti luce hanno abbattuto i consumi del 40%. Oltre a un grande impatto economico, questa operazione ne avuto anche uno ambientale: usare meno energia significa evitare l’emissione atmosferica di tonnellate e tonnellate di CO2.
Restando in Italia, un altro esempio virtuoso è quello di Catania. Lì si è adottato, oltre al LED, anche un programma per la gestione dei punti luce della città. Questo programma permette da un lato la programmazione dei lampioni in base alle ore di luce e di buio e, dall’altro, dà la possibilità di controllarli uno a uno in caso di necessità.
La direzione dello smart lighting è questa: ecosostenibilità e connessione. Essere smart non è solo una bella espressione: significa trovare la soluzione migliore nel momento migliore, ottimizzando i consumi di energia e facendo vivere un’esperienza ricca e piacevole alle persone.
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